Inizio oggi una serie di articoli sui maggiori flower designer contemporanei. La ricerca di una "poetica floreale", come tutte le poetiche, passa attraverso la conoscenza degli stili e delle tecniche altrui, per arrivare a definire cio' che è di nostro gusto e ciò che non lo è, e approdare a uno stile che, pur appartenendo a una corrente già esistente, sia in grado di far affiorare un'idea, qualcosa di personale e unico.
Inizio da Laura Dowling, straordinaria flower designer allieva del guru Christian Tortu (il fondatore e direttore artistico di L'Ecole des Fleurs), e mente creativa di Interieur et Fleurs (ad Alexandria, in Virginia), nonchè attuale responsabile degli allestimenti floreali della Casa Bianca.
Conosciuta in tutto il mondo, apparsa su riviste e blog, ha trasformato la sua passione/ossessione per i fiori e per il gusto francese in una continua fonte di ispirazione per migliaia di flower designer.
In alcune interviste rilasciate al blog francese Parisian Party ci spiega quali sono gli elementi fondamentali della french flower couture. In primis distingue tra le due principali correnti estetiche dello stile di composizione floreale francese: il lussureggiante garden french style e il più semplice stile campestre.
Il primo è basato sull'accostamento sofisticato dei colori con una tavolozza quasi monocromatica, e sulla ricerca dei materiali naturali stagionali e locali(quasi come se in un bouquet o in una composizione si volesse racchiudere un giardino, con tutti i suoi elementi vegetali, fino a far scomparire alla vista qualsiasi elemento estraneo alla natura).
Il secondo prevede una maggiore semplicità compositiva, l'uso di poche tipologie di fiori, che possono essere anche solo fiori di campo, in abbinamento elementi boschivi e erbe aromatiche.
Niente forme geometriche o costruzioni innaturali quindi. Potremmo in ultima analisi concludere che alla base di questo stile ci siano il romanticismo, la naturalezza, l'estro artistico e la poesia (se vogliamo un po' in contrasto con il pragmatismo dello stile americano), con un occhio, perchè no, alle ultime tendenze della moda parigina.
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